E? innegabile che la musica rivesta un ruolo importante nella cultura e nell?evoluzione della società.
Dal rock?n roll, la disco music,l?hip hop, il rap, per arrivare alla musica elettronica, la musica è sempre stata uno specchio delle diverse influenze sociali, dei bisogni, dei sogni e del malessere generazionale.
Quando da ragazzo ascoltavo Jovanotti, Renato Zero, i Metallica, Madonna o i Guns n? Roses, mio padre che era del 1926, mi ripeteva sempre ?ma questa non è musica?, e mi palava di Sinatra, Claudio Villa, Carosone, artisti che tra l?altro ho avuto modo di apprezzare e tutt?ora apprezzo.
L?età è certamente un fattore determinante nella scelta della musica e questo si rispecchia anche nel linguaggio, andando a plasmare la nostra personalità.
Non avendo figli, ammetto di non essere un esperto della musica che ascoltano le nuove generazioni, ma questo non deve essere una scusante e tantomeno devo unirmi al gregge dei ?boomers? che critica senza nemmeno conoscere, un po' come facevano i nostri genitori, o i nostri nonni con inostri genitori. E? sempre stato così e sempre sarà.
Quindi non esprimo un parere prima di conoscere e parto sempre dal presupposto che ognuno è libero di fare ciò che vuole, se questo non va a ledere l?integrità personale ed il rispetto degli altri.
Con l?avvicinarsi di Sanremo l?argomento musica, diventa di tendenza o ?trend topic? per usare un linguaggio giovanile e, ancor di più si amplifica l?aspetto legato ai testi, al linguaggio, ai messaggi che certi artisti inviano ai ragazzi che li ascoltano.
Si parla di tanto di censura. Oggi in aula con alcuni corsisti ne abbiamo parlato a lungo, così sono andato a leggere alcuni testi e do cercato proprio quelli di chi in questo periodo Sanremese è oggetto di discussione, Tony Effe.
Prendi la tua tria (prendi la tua tria)
Le serve una museruola (woof, woof)?
Metti un guinzaglio alla tua ragazza
Ci vede e si comporta come una tria
Lei la comando con un joystick
Non mi piace quando parla troppo (troppo)
Le tappo la bocca e me la fotto
Ti sputo in faccia solo per condire il sesso
Ti chiamo ?puttana? solo perché m? l?hai chiesto
Ti sbavo il trucco, che senza stai pur? meglio
Ti piace solamente quando divento violento
L?elenco degli artisti, che usano un linguaggio forte è lungo, sino ad arrivare Ai vari esempi di ?artisti? arrestati per violenza sulle donne o tentato omicidio.
E? anche vero che molti di questi artisti non pensano realmente quello che scrivono e, lo fanno solo per avere visibilità, ma come ci insegna la comunicazione efficace, la cosa che conta non è quello che dici ma quello che le persone comprendono ed il risultato che ne deriva.
Il web, i social, la libertà di parola, permette di condividere musiche e testi, anche senza una casa discografica alle spalle, cosa che in passato non era possibile.
Cosa può pensare un ragazzo di 13 anni ascoltando questi testi?
La musica, ciò che dovrebbe unire, ispirare, essere un modo per evadere e sognare, probabilmente sta raggiungendo in alcuni casi, un punto di non ritorno.
Sono anche io un boomers o dietro il politically correct e la libertà di espressione, si nasconde un malessere di una generazione che non siamo in grado di comprendere, di ascoltare, mettendo la testa sotto la sabbia, in silenzio, senza fare niente, aspettando che le cose si risolvano da sole?